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Alla scoperta della Transnistria

Alla scoperta della Transnistria grazie al Collettivo Qualcosa. Martedì 26 febbraio dalle ore 19, presso l’enoteca Terra Vino in piazza Cavour a Sondrio, Simone Benazzo, giornalista morbegnese e membro del collettivo Volna Mare, racconterà l’insolito viaggio che l’ha portato, assieme a due amici, ad esplorare «l’ultimo paradiso comunista, una terra comandata da bande armate e organizzazioni criminali».

Un racconto voluto dal Collettivo Qualcosa, neo associazione del capoluogo dedita al confronto socioculturale e alla rappresentazione artistica, per conoscere il libro "Il futuro dopo Lenin", pubblicato da DOTS edizioni e scritto coralmente tra ironia e flashback storici.

IL LIBRO
Per le vacanze di agosto del 2017, i tre viaggiatori del collettivo Volna Mare hanno scelto di andare in auto in Transnistria attraversando Ungheria, Romania e Moldavia. Da questa incursione nel post-socialismo sono scaturiti articoli per varie testate e il Goodbye, Lenin? Tour.

Dai sedili sgualciti di un vecchio taxi ai bar impregnati di nostalgia e umidità, attraversando le vie della capitale Tiraspol’, dove si alternano busti di Lenin e luci al neon, Martina, Simone e Marco ripercorrono in questo libro il viaggio in una repubblica separatista che quasi non esiste. La Transnistria diventa un personaggio capace di raccontarsi attraverso i suoi abitanti, i suoi luoghi, i suoi monumenti, scardinando una narrazione finora fatta per stereotipi.

Incontro dopo incontro, storia dopo storia, l’immagine museale e deformata di questo Paese si trasforma nel mosaico complesso di uno Stato plurinazionale e plurilingue, e i luoghi comuni si sgretolano: La Transnistria è molto più che «l’ultimo Stato che deve ancora accettare la fine del socialismo», «il Laboratorio delle terre di nessuno», «la striscia di Gaza dell’Europa Orientale».

Il collettivo Volna Mare ama gli stereotipi per poterli sconfessare, ama le storie per poterle raccontare, ama tutto ciò che si trova a est di Trieste perché qui c’è “più storia di quanta se ne possa consumare”. Post-sovietica, post-comunista, post-moderna, post-esotica, la Transnistria ha attirato Volna Mare.


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