Attualità

Verso le Olimpiadi una Sondrio senza semafori

Uno dei tanti semafori presenti a Sondrio: e se fossero tutti eliminati?

In questi mesi e settimane si discute di Olimpiadi e turismo sotto molteplici aspetti. Ad aggiungere un nuovo "capitolo" al dibattito è Silvano Marini, lettore di SondrioToday che proprio in vista dell'appuntamento a cinque cerchi e, più in generale, per una maggiore attrattività turistica del capoluogo, propone l'eliminazione di tutti i semafori attualmente presenti in città.

Nel dettaglio, ecco la sua proposta e le sue riflessioni:

"In prossimità delle Olimpiadi invernali del 2026 la città di Sondrio, con un progetto innovativo c.d. sostenibile, dovrebbe candidarsi a “Città Alpina dell’anno” attraverso un Piano della mobilità urbana del traffico senza semafori. Per ottenerne il riconoscimento si dovrà operare su progetti ecosostenibili dettati nel capitolato della Convenzione delle Alpi - esordisce Marini -.Una città futura de-semaforizzata eviterebbe lunghe code e attese pedonali, non sempre necessarie, e sarebbe un biglietto da visita spendibile di marketing turistico, sia comunicativo che qualitativo, di alto livello, da esibire in un contesto sovranazionale favorito dall’evento. Potrebbe sorgere il dubbio che una città senza semafori sia un po’ troppo “a misura di automobilista”, ma uno spazio condiviso come può essere un’intersezione stradale con il limite di velocità (Zone 30) modificherebbe il comportamento di tutti gli utenti: automobilisti, pedoni e ciclisti".

L'esempio concreto

"In Italia, Arzignano (in provincia di Vicenza), cittadina simile a Sondrio per densità abitativa e popolazione, ha eliminato i semafori e ridotto la velocita a 30/km orari in tutte le sue vie; lo stesso avviene in altre città nordeuropee. Dove viene attuato lo “spazio condiviso” negli incroci viari delle città, si sono ridotte le code e le attese al semaforo dei pedoni; questo perché l’attenzione visiva dell’automobilista verso pedoni e ciclisti, responsabilizza chi è alla guida del veicolo e, di riflesso, regola il flusso del traffico in funzione non del “tempo semaforico” intervallato, ma in funzione del pedone o ciclista, che diventa, pertanto, sovrano e non più suddito nel centro abitato della città - argomenta Marini -. Oggi, anche in una città di non grandi dimensioni come Sondrio, il problema del traffico automobilistico esiste ed è sempre più pervasivo in alcune vie. La segnaletica non è più sufficiente e la città di Sondrio dovrebbe iniziare una rivoluzione nell’ambito della mobilità urbana. Dal mio punto di vista, in un’ottica diversa, si dovrebbe cambiare paradigma, attraverso un approccio metodologico che consentirebbe a Sondrio (perché no) di diventare la prima città capoluogo di provincia de-semaforizzata in Italia".

"Spesso la colonna di automobili su via Fiume arriva alla rotonda di via Tonale, e lo stesso dicasi in entrata al mattino in via V Alpini/ Via IV Novembre. La progettualità del Piano Urbano del Traffico per una futuribile città di Sondrio, che si autodetermina con l’appellativo smart oppure slow, dovrebbe essere diversa da quella preventivata. Negli incroci, in sostituzione dei semafori solo lampeggianti e non più regolatori del flusso autoveicolare, andrebbe realizzata una pavimentazione rialzata e colorata con rotatoria centrale sormontabile per le automobili, compatibilmente con uno “spazio condiviso” da tutti gli utenti. Ciò significherebbe non più pedoni al semaforo in attesa del verde . conclude Marini -. In conclusione, il capoluogo della provincia di Sondrio sta cercando di perseguire una nuova identità: da città di servizi pubblici ed amministrativi a città di servizi turistici attrattivi, con una nuova identità che sia portatrice di quei valori economici indispensabili per fermarne il declino, palesato dalla sequela di cessate attività. Una promozione in chiave turistica in previsione delle prossime Olimpiadi credo possa essere la città di Sondrio senza semafori, espressione di un nuovo modello di mobilità urbana, già operativo in diverse città europee diventate, senza volerlo, attrattive".


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